Stamane mi sono imbattuto in un comunicato dei giuristi democratici di Padova (foto). Si tratta di un gruppo di giuristi che hanno pubblicato, solo pochi giorni fa, un comunicato molto pesante sulla metodologia messa in atto da Salvini e Di Maio per sottoscrivere un contratto di Governo. Giuristi d’ispirazione PD, credo.
Il comunicato di stamane ribadisce le distanze rispetto al Movimento ma, allo stesso tempo, definisce – pur chiedendo che non venga avviata la procedura d’impeachment – l’operato di Mattarella come lesivo della ns Costituzione.
C’è poco da fare: abbiamo assistito ad un colpo di Stato attuato mediante il raccordo tra Istituti Finanziari Internazionali, cancellerie e Quirinale. La prova? Hanno mandato a casa un giurista prestigioso e di carattere, come Conte, per rimpiazzarlo con un economista che lavora per il Fondo Monetario Internazionale, già promosso da Renzi in tale ruolo: Carlo Cottarelli.
Il main stream lo dipingerà come “mani di forbici” sperando di far credere alle persone che metterà le mani su sprechi della politica. Lo fecero anche con Renzi: ricordate la finta abolizione delle province? La mai approvata legge sul taglio dei vitalizi? Cottarelli piace al mondo della finanza solo perché essendo un uomo di Mattarella non si farà scrupoli a confermare la Fornero, ad aumentare le tasse, a rendere equitalia ancora più aggressiva ed a tagliare ulteriormente servizi per le persone.
Non c’è solo metodo ma anche merito: al Mondo della finanza, dei diritti, degli ospedali, degli asili, della sicurezza, della bonifica dei territori ecc. NON interessa nulla. E vedono il taglio delle tasse o il reddito di cittadinanza come una minaccia al progetto di liquidazione fallimentare dell’Italia.
Si parla sempre di debito ma nessuno dice che il debito è cresciuto a dismisura per finanziare la corruzione, il voto di scambio, la carriera politica di Renzi (50 miliardi, cioè 1000 miliardi di vecchie lire) il solo costo degli incentivi regalati in occasione del voto europeo del 2014.
50 miliardi presi dalle nostre tasche per consolidare la cooptazione del Quirinale, in chiave anti-cinque Stelle, operata da Napolitano.
Dopo 5 anni ci riprovano e noi, popolo arrabbiato ma affezionato al Diritto, alla Costituzione, alla Legalità, ci siamo cascati. Abbiamo creduto che avrebbero preso atto del risultato elettorale. Non è così e possiamo essere certi anche di un’altra cosa: non si può continuare a fare push istituzionali, cioè colpi di Stato mascherati, in eterno. Occorre riformare la Costituzione, per renderla meno democratica: occorre una Costituzione che renda azioni come quella di Mattarella e di Napolitano legali o, almeno, meno evidenti.
Ci riproveranno, dunque: faranno in modo di modificare, ancora una volta, la Costituzione. Già col Rosatellum ganno inferto una ferita gravissima alla democrazia ma devono andare fino in fondo, non possono fermarsi a metà. Per ora eviteranno i carri armati ed useranno lo spread per terrorizzarci e farci stare buoni. Ma chissà dove arriveranno, per imporre la loro visione al Paese.
Le voci dei servi, dei camerieri e dei minor-domus della Stampa già si affastellano in un coro sguaiato di voci – a cominciare dall’Huffington Post, una delle peggiori operazioni di mascheramento d’infiltrazione del ns sistema democratico – per distruggere immagine e leadership di Di Luigi Di Maio.
Perché contano di far leva sull’italiana arte di salire sul carro dei vincitori. Cercano di far passare per incapacità o arroganza quella ingenuità ed onestà che sempre hanno i cittadini portavoce (a differenza dei politicanti di carriera).
L’italiano che loro vogliono costruire (o preservare) è il bambino cinico che si arrabbia e rompe il giocattolo buttandolo a terra, quando non riesce subito in una impresa che si era proposto.
A loro interessava piazzare un controllore dei Conti per l’Europa, un commissario liquidatore. Un uomo debole, senza alcun appoggio politico (se non del PD), che non avendo autorevolezza, starà a cuccia ai tavoli europei.
È un colpo di Stato voluto da Germania, Francia e UE.
Quando tirarono fuori Macron dal cilindro, i Francesi se la sono bevuta e oggi sono lì che si leccano le ferite. D’altro canto in Francia non esiste un Movimento e l’alternativa era un partito arretrato e ideologico, fondato su una dinastia familiare.
Noi non abbiamo scusanti perché c’è un’alternativa democratica a questa sospensione dei Diritti costituzionali e democratici.
Se lasceremo passare questo push istituzionale, vuol dire che non meritiamo il sacrificio dei ns avi per darci una Carta Costituzionale nobile.
E quando non meriti qualcosa, prima o poi, la perdi.
Luca Miniero