Deprezzamento Tecnologico ante litteram

Le Marche hanno questo nome perché sono plurali. Dalla Marca pesarese a quella ascolana, tradizioni, gastronomia, lingua, paesaggio e architettura variano. Si dice che la Toscana sia terra di campanili: ci ho vissuto dieci anni e so che è vero ma, in confronto alla competitività dei marchigiani, i toscani sono anime pie.

Qui ogni borgo ha una sua eccellenza ma anziché fare rete per promuoverla, ciascuno s’ingegna per primeggiare e superare l’altro, senza mai però sfidarlo apertamente. Esagero?

Quale poeta – piu di Leopardi – si è avvicinato alla grandezza di Dante e di Petrarca, senza mai esplicitare questa ambizione?

Raffaello Santi era di Urbino. Figlio di pittore, fu allievo del Perugino – la super Star della pittura italiana del ‘400: lo oscurò senza mai sfidarlo. Oggi un disegno di Raffaello diventa l’occasione di una mostra, per fare lo stesso col Perugino, non basterebbero probabilmente 50 delle sue tele ed affreschi.

(In foto la delegazione dei Parlamentari del Movimento 5 Stelle in visita alle Grotte di Camerano e al suo Museo della Fisarmonica)

Rossini, genio assoluto della musica – ma anche della cucina- giunse a Napoli,Capitale indiscussa dell’Opera Barocca e fece tabula rasa dei Paisiello e dei Cimarosa – pur da me molto amati – arrivando persino a sposare Isabella Colbran, soprano favorita del Re. Divenne talmente più famoso il suo Barbiere di Siviglia, rispetto alle precedentemente incensate produzioni – che Rossini si trasferì a Parigi.

Sono certo però che molti di Voi, pur colti, non sapevano che Raffaello fosse marchigiano o che Recanati fosse in provincia di Macerata. E nemmeno che Rossini era marchigiano e figlio di un padre rivoluzionario che osò sfidare il Papa.

Perché i marchigiani sono così: Raffaello Santi è stato trasformato in Raffaello Sanzio mentre i Toscani hanno imposto che la provenienza di Leonardo divenisse un brand: “da Vinci” (Paese di 14mila abitanti in provincia di Firenze).

Camerano – dunque – tiene nascosti i suoi tesori, da bravo Paese marchigiano di sole 7mila anime. Un centro storico di armoniosa bellezza, affacciato su colline morenti nel mare, di delirante bellezza.

Ma – se non avesse una nobile tradizione artigiana, per la quale è famoso nel Mondo – non si sentirebbe a tutti gli effetti marchigiano 😎.

Non solo Grotte ma soprattutto FabbricheRiuniteperlaFISArmonica (Farfisa).

Osservate i gioielli otto-novecenteschi coi tasti in osso o le decorazioni a mano. Questi costosi ed ambitissimi pezzi unici venivano commissionati dai più importanti musicisti del Mondo. Dopo la guerra la produzionedivenne più meccanizzata e si estese alle chitarre e ai pianoforti. La tecnologia consentiva di produrre – nello stesso tempo in precedenza impiegato per realizzare un unico pezzo – centinaia di fisarmoniche e persino altri prodotti. Le pretese estetiche lasciavano il posto alla maggiore riproducibilità. Fisarmoniche meno artistiche, dunque, ma in maggior numero e assai meno costose, accessibili anche a chi volesse suonare nel tempo libero e non professionalmente.

Il deprezzamento tecnologico proseguì anche quando la musica non doveva più essere suonata ma riprodotta con un giradischi. Poi, negli anni ’80, alcune produzioni entrarono in crisi: le chiese non ordinavano più nuovi organi… Sempre più persone nel we preferivano andare al mare non a messa. Magari portando con sé una chitarra Farfisa o un giradischi portatile.

L’avvento della musica elettronica consentì, inoltre, la creazione di tastiere e pianole elettriche, vendute ai piano bar. La musica era ormai un bene riproducibile per tutti a casa propria. E persino chi amava suonare ma non era abbastanza famoso da potersi permettere d’investire un capitale, poteva comprare una pianola e sentirsi una star suonando per amici ed avventori di un locale di riviera.

Una musica tascabile, come portatili erano le pianole elettriche di ultima generazione.

Tutto scompare – impresa, lavoratori e prodotto – negli anni ‘90. Internet porta l’esecuzione e la composizione musicale in una dimensione non più fisica. Se hai un computer, non hai più bisogno di giradischi, organi o pianole (non se sei un comune nonmusicista, almeno).

S’interrompe il lavoro ma il bisogno che quel lavoro voleva soddisfare – la MUSICA – permane e si diffonde come mai prima nella Storia umana, arrivando anche a coloro che sarebbero stati troppo poveri per acquistare un semplice giradischi. Ma è bello che a Camerano ci sia un Museo che parli di tutto ciò, perché c’è stato un tempo in cui l’uomo doveva faticare per produrre. Questo tempo è prevalentemente passato e sarà del tutto superato nel giro di pochi decenni.

PS: siamo però pur sempre nelle Marche… quindi sarebbero legittime ritorsioni o precisazioni da parte dell’altro splendido borgo, famoso nel Mondo per la Fisarmonica: Castelfidardo.

Luca Miniero