Impresa – Lavoro – Valore – Aggiunto

Un Paese che non è capace di pensare a un futuro diverso dal passato è un Paese morto.

Su Ilva, Beppe Grillo ha tracciato linee guida ipotetiche, non ha presentato un business plan dettagliato ma già #Confindustria lo azzanna.

Bene Luigi Di Maio ieri ma pretendiamo più rispetto: non si può essere accondiscendenti con gli industriali – di cui i Riva e i plurindagati Marcegaglia sono colonne portanti – se Confindustria non comprende che i modelli di sviluppo attuali sono insostenibili per il Sud, perché hanno creato solo finta occupazione (cioè stipendi tenuti su con incentivi) e inquinamento ambientale. Chi pagherà le bonifiche di Bagnoli, Taranto ecc? Lo Stato! E allora che sia lo Stato a decidere, non un’organizzazione corporativa le cui opinioni sono strombazzate da una radio e da un giornale in dissesto finanziario.

Esistono nell’industria italiana esperienze e intelligenze – che vanno valorizzate – capaci di guardare e contribuire a riconversioni industriali e modelli produttivi maggiormente sostenibili ma organi intermedi come Confindustria sono spesso zavorre per lo sviluppo.

Puntare sull’intelligenza artificiale, anche per realizzare progetti complessi e analisi costi-benefici che aiutino il decisore politico ad orientarsi e ignorare organismi come Confindustria che non hanno organizzazioni premianti la partecipazione e la democrazia interna diretta.

Luca Miniero